Chimamanda Ngozi Adichie, grande scrittrice nigeriana, ha scelto di scrivere (sotto lo pseudonimo di Nwa) la storia di un foulard della buonanotte. Per chi non ha una mamma africana o afrodiscendente questo pezzo di stoffa può risultare un mistero, ma è fondamentale durante il sonno proteggere i riccioli afro, in modo da averli morbidi e soffici. Molte donne nere, che hanno deciso di tenere i loro capelli naturali, la sera usano un fazzoletto o una cuffia leggera, che può essere di seta, di cotone, comunque di un materiale che faccia respirare il cuoio capelluto. La mattina sarà più semplice sistemare i capelli. È da questo foulard che parte e si sviluppa la storia scritta da Nwa. Ci sono una madre, sua figlia Chino e una stoffa verde accesa con grandi cerchi rossi e piccoli cerchi blu. Un foulard molto bello. Mentre la mamma si prepara per uscire, Chino le chiede se può tenerlo tra le mani. Da lì comincia una bella avventura con il foulard. Diventa coperta, mantello magico e tutto quello che viene in mente a Chino. Poi arriva il papà e la bambina gli avvolge la testa riccia. Così il gioco si fa insegnamento sulla cura del corpo. Un album illustrato pieno di colori e conoscenza. Pieno di vita.
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Questo articolo è uscito sul numero 1531 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati