Negli ultimi giorni i social media si sono riempiti di foto create con ChatGpt in cui le persone chiedono all’intelligenza artificiale di essere trasformate in un giocattolo, con la propria riproduzione dentro una scatola di plastica e con intorno gli oggetti che le caratterizzano di più. Si tratta di una moda partita da LinkedIn che segue di qualche settimana l’altra tendenza legata all’ia della OpenAi: trasformare qualsiasi foto nello stile dello Studio Ghibli, la celebre casa di produzione cinematografica giapponese. Questi nuovi usi dell’intelligenza artificiale generano nuove domande su copyright, diritti d’autore e creatività: cosa è arte se tutto può essere replicato in un clic?

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Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati