L’ex presidente del consiglio italiano Enrico Letta è stato eletto segretario del Partito democratico (Pd), seconda forza della coalizione di governo che sostiene Mario Draghi. Nel frattempo un altro ex presidente, Giuseppe Conte, potrebbe diventare il leader del Movimento 5 stelle, il partito con più parlamentari.
Letta raccoglie il testimone da Nicola Zingaretti, che ha deciso di dimettersi da segretario del partito a causa di quello che ha definito “uno stillicidio infinito” di critiche. Letta è stato eletto il 14 marzo con 860 voti favorevoli e due contrari. “Ringrazio tutti per la fiducia. È un grandissimo onore. Ce la metterò tutta”, ha dichiarato. Dal 2015 Letta dirige la scuola di affari internazionali dell’istituto di studi politici di Parigi. I dirigenti del Pd si sono rivolti a lui per risollevare il partito dopo che le dimissioni di Zingaretti avevano provocato un crollo nei sondaggi. Zingaretti, alla guida del partito da marzo del 2018, ha accolto con favore la scelta di Letta. “Ora lealtà e passione per il bene dell’Italia”, ha aggiunto su Twitter l’ex segretario.
Le critiche di Salvini
In un video pubblicato il 12 marzo Letta, tra i fondatori del Pd, ha dichiarato di essersi fatto avanti “per amore della politica e passione per i valori democratici”. Ha annunciato che dialogherà con tutti i partiti, incluso “il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte”.
Conte è uno dei politici più popolari d’Italia, soprattutto per come ha gestito la fase iniziale della pandemia quando era presidente del consiglio. Letta e Conte hanno una cosa in comune: entrambi sono stati estromessi dal governo da Matteo Renzi, ex segretario del Pd, presidente del consiglio tra il 2014 e il 2016.
Letta, 54 anni, era stato nominato capo del governo dal presidente della repubblica dell’epoca, Giorgio Napolitano, dopo lo stallo prodotto dalle elezioni del 2013. In seguito si è trovato coinvolto in una lotta di potere con Renzi, che aveva chiesto un governo più ambizioso per l’Italia. Renzi, dopo aver preso il posto di Letta, ha deciso di dimettersi alla fine del 2016 dopo aver perso un referendum su una riforma costituzionale. Ha poi lasciato la leadership del partito in seguito agli scarsi risultati ottenuti alle elezioni del 2018. Successivamente è uscito dal Pd, ma non prima di aver favorito nell’agosto del 2019 la nascita di una coalizione tra il partito e gli ex rivali cinquestelle, in seguito alla caduta del governo formato dalla Lega e dal Movimento 5 stelle. A settembre del 2019 ha fondato Italia Viva, un piccolo partito centrista che secondo i sondaggi si attesta attorno al 3 per cento dei voti.
◆ “Enrico Letta riuscirà a salvare il Partito democratico dall’asfissia?”, si chiede il quotidiano francese La Croix. “Riuscirà a tirarlo fuori dalle tante correnti in cui è diviso, mentre l’Italia attraversa una crisi economica senza precedenti e si prepara ad affrontare una terza ondata della pandemia?”. Il quotidiano spiega che in questi anni passati in Francia, Letta non ha mai tagliato i ponti con la politica del suo paese e con l’elettorato di sinistra. È stato ospite in tv di Propaganda live, e con l’associazione Vedrò ha animato dibattiti e tavole rotonde. Tra le proposte del nuovo segretario del Pd, oltre all’introduzione in Italia dello ius soli (diritto di cittadinanza per chi nasce in territorio italiano), c’è anche il voto ai sedicenni.
A gennaio Renzi ha tolto il sostegno di Italia Viva al governo in segno di protesta contro i piani di ripresa economica proposti da Conte, scatenando una crisi politica che ha portato alla formazione di un governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, ex presidente della Banca centrale europea.
Letta è stato subito criticato dal leader della Lega Matteo Salvini per aver chiesto al governo Draghi di riaprire il dibattito su una proposta di legge che garantirebbe fin dalla nascita la cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia da genitori stranieri. Al momento i figli degli immigrati devono aspettare la maggiore età.
“Si comincia male”, ha dichiarato Salvini. ◆ as
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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 36. Compra questo numero | Abbonati