Negli ultimi cinquant’anni il tennis è diventato uno sport molto popolare, registrando una crescita costante dall’inizio della pandemia di covid-19, quando colpire una pallina a venti metri di distanza dalla persona più vicina era uno degli esercizi più salutari che si potessero svolgere. L’anno scorso oltre 25 milioni di statunitensi hanno scelto di praticare questo sport. Serve solo una racchetta, una pallina e qualcuno che risponda al servizio. Se non sapete da dove cominciare, Venus Williams, vincitrice di sette tornei del Grande slam, v’insegna il dritto in uno dei suoi video su YouTube.

Il vero vantaggio rispetto agli altri sport sta nei benefici sul lungo periodo. Il tennis è un allenamento completo. Crea massa muscolare, aumenta la frequenza cardiaca ed è un esercizio impegnativo dal punto di vista aerobico. Per raggiungere la pallina prima del secondo rimbalzo ci vuole molta energia e bisogna coprire una distanza consistente. Giocare spesso a tennis migliora la densità ossea, scongiurando il rischio di fratture e osteo­porosi.

Uno degli aspetti fondamentali è che il tennis è praticabile per tutta la vita (due allenatori mi hanno riferito che l’età dei loro allievi varia dai tre ai novant’anni), dunque i suoi benefici si protraggono fino all’età avanzata. Uno studio danese del 2016 ha rilevato che i giocatori di tennis vivono circa dieci anni in più rispetto alle persone sedentarie e anche più a lungo di nuotatori, ciclisti e appassionati di jogging. Nessun altro sport preso in esame ha evidenziato un aumento paragonabile dell’aspettativa di vita.

La sua peculiarità è che richiede la capacità di muoversi correttamente nello spazio, spiega John Ratey, docente di psichiatria dell’università di medicina di Harvard e autore del libro Spark: the revolutionary new science of exercise and the brain (‘Slancio: la nuova scienza rivoluzionaria che unisce esercizio fisico e cervello’). Quando un giocatore si prepara a ricevere la pallina, deve valutare la traiettoria (velocità, rotazione, altezza del rimbalzo) e qual è il modo migliore per raggiungerla. Poi, mentre corre con la racchetta tesa, deve decidere come colpire, stabilendo un nuovo angolo, una nuova velocità e una nuova rotazione. Idealmente, la combinazione di queste scelte dovrebbe far rimbalzare la pallina all’interno del campo oltre la rete, in un punto dove l’avversario non può arrivare. La racchetta deve eseguire i comandi elaborati dalla mente del giocatore in una frazione di secondo, e in tutto questo bisogna considerare anche fattori come il vento e il sole.

Equilibrio e concentrazione

Il tennis richiede una coordinazione motoria così complessa e una finezza di movimenti tale da produrre gli stessi benefici della danza a livello cognitivo e di equilibro (basta guardare i video di Roger Federer che scivola sul campo per notare le somiglianze tra il tennis e il ballo).

Naturalmente, come qualsiasi altro sport, può provocare infortuni. I più comuni sono slogatura delle caviglie, mal di schiena, lesioni della cartilagine della spalla e indebolimento dei tendini. Tuttavia, in generale, comporta pochi rischi.

In un confronto dell’Aspen institute tra gli sport di squadra più popolari nelle scuole superiori degli Stati Uniti, il tennis è risultato il più sicuro, con un tasso bassissimo d’infortuni gravi o di commozioni cerebrali. Inoltre, è uno sport che può aiutare a scongiurare altri tipi di infortuni, soprattutto nelle persone anziane. Secondo il neurologo Paul Wright, presidente del Nuvance health’s neuroscience institute, le persone capaci di muoversi bene su un campo da tennis sono più abili a evitare gli ostacoli in casa, scongiurando le cadute.

Forse però l’aspetto più importante è che allena anche il cervello. In generale apprendere nuove competenze – arrampicarsi sulla roccia, lavorare a maglia, giocare a scacchi – può essere molto utile per contrastare il declino cognitivo. Secondo uno studio del 2023 gli anziani che imparano a svolgere nuove attività presentano livelli di memoria e attenzione tipici di persone molto più giovani. Ci sono buoni motivi per presumere che qualsiasi giocatore di tennis, a prescindere dalla sua bravura, otterrà benefici cognitivi importanti. Gli sport con la racchetta, infatti, impongono di eseguire movimenti complessi in rapida successione (la palla torna continuamente indietro, con nuove direzioni, angoli e parabole). Wright sottolinea che l’attenzione nel tennis è continua, dunque non c’è da stupirsi se un allenamento prolungato contribuisce ad accorciare i tempi di reazione. Nei bambini è stato dimostrato che giocare a tennis favorisce il processo decisionale.

Divertirsi conta

L’effetto unico del tennis è dato dalla combinazione tra complessità e grande impegno aerobico. Qualsiasi esercizio aerobico può migliorare l’umore, che a sua volta aiuta la memoria e l’attività cognitiva.

Il tennis, con i suoi movimenti esplosivi (scattare verso la palla, fermarsi, allungarsi lateralmente, indietreggiare verso la linea di fondo) può produrre risultati strabilianti. James Gladstone, che insegna medicina dello sport alla scuola di medicina del Mount Sinai, a New York, mi ha confermato che il tennis somiglia a un allenamento in cui si alternano brevi periodi di sforzo intenso a fasi di recupero e può migliorare la funzione cognitiva e la memoria negli anziani in salute, mentre nelle persone più giovani ha effetti positivi sull’attenzione e l’attività cognitiva.

Se volete scegliere uno sport, il tennis vince nettamente su tutti gli altri, non soltanto perché migliora la salute ma anche perché colpire una palla e riceverla è piuttosto piacevole, e il divertimento riduce lo stress. Come ha scritto Ratey nel suo libro, più ci stressiamo e più il nostro corpo deve muoversi per permettere al cervello di funzionare bene. Inoltre, se ci divertiamo ci alleneremo di più e otterremo più benefici per la salute.

Diversi giocatori mi hanno raccontato quanto il piacere di colpire la palla crei dipendenza, dal rumore dell’impatto alla soddisfazione di dare potenza al colpo con le gambe e non soltanto con le braccia. Altri dicono che imparare un po’ alla volta i segreti del tennis incrementa l’interesse per il gioco. Per padroneggiare una disciplina servono anni: per alcuni la prospettiva è scoraggiante, ma per molti è una forte motivazione. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati