All’inizio del 2022, mentre la pandemia lentamente si ritirava, il giornalista e scrittore di viaggi Adam Weymouth arrivò nel sud della Slovenia per seguire le tracce di un lupo. Alla fine del 2011, a diciannove mesi, questo lupo aveva abbandonato il suo territorio e camminato da solo per cento giorni, coprendo duemila chilometri attraverso la Slovenia, verso ovest in Austria e poi a sudovest nelle Alpi italiane. Lo sappiamo perché, qualche mese prima della sua partenza, i ricercatori dell’università di Lubiana gli avevano applicato un collare gps. Grazie all’analisi del dna e al monitoraggio, hanno costruito un profilo dettagliato della popolazione slovena di lupi, cresciuta da 34 esemplari nel 2010 a più di 130. Molti lupi restano nel loro territorio; altri, per ragioni che neppure gli esperti capiscono del tutto, intraprendono camminate epiche in solitaria: Slavc, come fu battezzato, apparteneva a quest’ultima categoria. In questo racconto vivido e commovente, Weymouth segue i 635 punti lasciati dal gps di Slavc nel suo cammino attraverso l’Europa centrale. Avventuroso e dotato di una profonda sensibilità per la natura, descrive l’intero spettro dei sentimenti umani verso il lupo: dagli allevatori e i politici decisi a sterminarlo agli accademici impegnati nella sua tutela. Il talento descrittivo di Weymouth emerge in quasi ogni pagina. Nel Norditalia cammina attraverso una “distesa di macigni caduti dai dirupi come se il mondo fosse ancora in fase di formazione…”. Mark Nayler, **
**Times Literary Supplement
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Questo articolo è uscito sul numero 1642 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati