Liberami dal nulla è uno di quei film che dimostra come gli attori che interpretano i musicisti possano davvero sfondare, ritraendo tra l’altro esseri umani incasinati e non divinità patinate. Il film si concentra sulla crisi depressiva di Springsteen e sul trauma infantile da cui è derivata, oltre che sulla dedizione totale della rock star al suo album migliore, il malinconico Nebraska del 1982. La pellicola eccelle come ritratto vivido e affezionato della classe operaia statunitense e Jeremy Allen White s’infila con disinvoltura nei jeans di Springsteeen. Da un punto di vista drammatico il personaggio non chiede tantissimo e in alcuni momenti è difficile liberarsi della presenza di Carmy Berzatto di The bear. Ma è chiaro che l’attore si è impegnato a fondo e in Liberami dal nulla ci sono molte cose da amare. Per esempio Springsteen sdraiato sul pavimento che spara a tutto volume Frankie teardrop dei Suicide o l’eroica registrazione in studio di Born in the Usa.
Leonie Cooper, Time Out

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Questo articolo è uscito sul numero 1637 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati