María Branyas Morera, morta nel 2024 a 117 anni, è stata l’ottava persona più longeva di cui si abbia notizia certa. Prima di morire aveva donato alla ricerca campioni biologici per indagare i segreti della sua longevità. Secondo le analisi del suo genoma, metaboloma, proteoma, microbioma ed epigenoma, Morera aveva un sistema immunitario robusto, varianti genetiche associate a un basso rischio di alzheimer e cancro e un metabolismo lipidico efficiente. Il suo microbioma intestinale era simile a quello di una persona giovane e ricco di Bifidobacterium. Dallo studio risulta un’età biologica inferiore di almeno 23 anni rispetto a quella anagrafica. Morera non fumava, non beveva alcolici, seguiva la dieta mediterranea e mangiava tre yogurt naturali al giorno. Secondo i ricercatori quello di Morera è un caso unico, frutto dell’interazione tra geni favorevoli, microbioma, stile di vita e forse anche fortuna. Serviranno studi più ampi per capire se questi fattori siano replicabili nella popolazione generale. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1634 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati