Honiara, 11 settembre (Ben Strang, Afp/Getty)

L’ultimo incontro del Forum delle isole del Pacifico (Pif), che si è svolto a Honiara, la capitale delle isole Salomone dall’8 al 12 settembre, ha riunito in un periodo di forti tensioni geopolitiche i leader di Australia, Nuova Zelanda e di altri sedici paesi e territori della regione, scrive il Solomon Times. Tra i temi al centro delle discussioni c’è stato il ruolo della Cina nel Pacifico. “Le isole Salomone sono il più grande alleato di Pechino nella regione per quanto riguarda la sicurezza, e la decisione del primo ministro Jeremiah Manele di bloccare la partecipazione all’incontro di tutti i partner esterni del Pif è stata interpretata come una mossa per non invitare Taiwan”, scrive The Guardian. Che sottolinea come i tentativi cinesi di isolare Taipei non hanno avuto il successo sperato da Pechino. Un secondo tema centrale è stata la crisi climatica: “I paesi del Pif hanno firmato un trattato molto importante per creare la Pacific resilience facility”, cioè un fondo collettivo per finanziare gli interventi di riduzione dei danni causati dal riscaldamento globale. L’Australia ha versato al fondo cento milioni di dollari, ma molti hanno criticato Canberra per le sue emissioni di gas serra, ancora troppo alte, e la sua dipendenza da combustibili fossili. L’Australia ha comunque confermato la sua proposta di ospitare la conferenza sul clima Cop31 nel 2026.

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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati