“L’8 settembre la corte suprema degli Stati Uniti ha allentato le restrizioni sulle retate contro gli immigrati a Los Angeles, che un giudice aveva imposto dopo aver riscontrato che le autorità federali stavano probabilmente usando tattiche illegali di profilazione razziale”, scrive il Wall Street Journal. Lo stesso giorno a Chicago, la terza città più grande del paese, gli agenti dell’Ice, l’agenzia federale responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell’immigrazione, hanno avviato una campagna di espulsioni “mirata ai migranti senza documenti accusati di traffico di droga e di altri crimini”, scrive la Reuters. Il 4 settembre più di quattrocento persone, in gran parte sudcoreani, erano stati arrestati in una fabbrica della Hyundai in Georgia. Washington e Seoul hanno raggiunto un accordo per il loro rimpatrio.

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Questo articolo è uscito sul numero 1631 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati