Tunisia, 2019 (M. Bilbao, VWPics/Universal Images Group/Getty)

“Andare in bagno non dovrebbe essere una questione di fortuna o di portafoglio, ma di dignità e di tutela della salute pubblica”, scrive il sito maliano Sahel Tribune, commentando un rapporto pubblicato il 26 agosto dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’Unicef. Secondo il documento sono stati fatti alcuni progressi nel campo dell’accesso all’acqua potabile e dei servizi igienici, ma 354 milioni di persone in tutto il mondo sono ancora costrette a fare i loro bisogni all’aperto perché non hanno a disposizione bagni adeguati. Dietro questi dati, scrive il sito, “si nascondono minacce gravi, come la contaminazione delle falde e la diffusione delle malattie portate dall’acqua, per esempio la diarrea, che può essere letale per i bambini. Le promesse di sviluppo fatte dalle Nazioni Unite per il 2030 si allontanano inesorabilmente”.

Paesi con la più alta percentuale di abitanti che non hanno accesso ai servizi igienici, 2022 (Our world in data)

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Questo articolo è uscito sul numero 1630 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati