In diplomazia le immagini hanno un significato. In quattro giorni il presidente cinese Xi Jinping ha radunato intorno a sé una trentina di leader internazionali che, posando al suo fianco, si associano al suo discorso sul riequilibrio dell’ordine mondiale. Xi è sempre al centro, indicando la Cina come potenza globale. Il 3 settembre ha percorso il Viale della pace eterna di Pechino per passare in rassegna le 45 divisioni dell’esercito sotto lo sguardo compiaciuto di Vladimir Putin, del dittatore nordcoreano Kim Jong-un e del presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Usando espressioni cortesi e consensuali come “multilateralismo” e “governance globale”, il leader cinese vuole ricalibrare un ordine mondiale che ai suoi occhi, nell’ultimo secolo, ha favorito soprattutto gli Stati Uniti e i suoi alleati.

Alla vigilia dell’ottantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale, Pechino impone un racconto che fa apparire la Cina come protagonista della vittoria al fianco dell’Unione Sovietica. Xi sta presentando il suo paese come garante dell’ordine internazionale ereditato dal mondo emerso dopo il 1945. Questa riscrittura della storia è accompagnata da una dimostrazione di forza: il 3 settembre l’esercito popolare di liberazione ha esibito le sue apparecchiature ipermoderne, la sua potenza nucleare all’avanguardia, i suoi droni capaci di operare in coordinamento con gli aerei da caccia e i missili ipersonici destinati a sbarrare il passo alle portaerei americane. Il messaggio è chiaro: la Cina non sarà più schiacciata come lo è stata dal Giappone e nessuno ne detterà la condotta, nemmeno su Taiwan.

L’accento sulla nascita di un mondo alternativo, di cui Pechino si dichiara portavoce, va preso tanto più seriamente se si considerano i dubbi sul comportamento della principale potenza mondiale: gli Stati Uniti. Donald Trump continua a seminare il caos sulla scena globale e a creare confusione tra gli alleati tradizionali di Washington. Xi Jinping, paziente e lungimirante, non avrebbe potuto immaginare uno scenario più favorevole. ◆ as

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1630 di Internazionale, a pagina 19. Compra questo numero | Abbonati