“Quando avevo 17 anni, mia sorella maggiore Susan mi permise di fotografarla. Rimasi stupita da come le sue vene e i suoi capillari, diventati più prominenti, definissero il suo corpo di donna incinta correndo lungo le braccia e attraverso la pancia e il seno. Mi sembrava quasi di poter vedere il bambino crescere attraverso la sua pelle pallida. Verso la fine degli anni novanta mi sembrava di essere circondata da donne – colleghe, familiari, amiche – in dolce attesa, e sentivo l’urgenza di fotografarle, forse perché sapevo che la loro gravidanza era limitata a nove mesi o poco più. Fotografare una donna prima che partorisca, una persona amata prima che muoia, la luce del sole prima che svanisca e diventi buio sono tutte motivazioni ed espressioni della forza vitale”.

Così Lois Conner racconta com’è nato To be, un progetto intimo e universale che raccoglie ritratti di donne incinte scattati tra il 1993 e il 2006. I suoi riferimenti sono le pale d’altare rinascimentali: di qui la scelta del formato panoramico usato in verticale, che permette ai corpi di estendersi e di mostrarci l’attesa come un tempo lento ma determinato in cui le trasformazioni sono promesse di qualcosa che non possiamo conoscere.

Quando stare in piedi è troppo faticoso la fotografa invita le modelle a sdraiarsi e le riprende in orizzontale, proponendo versioni contemporanee della Maja desnuda di Francisco Goya, dell’Olympia di Édouard Manet o della Danzatrice satirica di André Kertész. Tutte citazioni che condivide con le donne da ritrarre, per farle posare con lo stesso morbido abbandono. ◆

Courtesy Lois Conner e L’Artiere
Il libro

To be di Lois Conner, progettato da Teresa Piardi, è stato pubblicato da L’Artiere nel 2024. Il libro è suddiviso in due volumi: uno raccoglie i ritratti orizzontali delle donne distese; l’altro le immagini verticali delle modelle in piedi.
I fascicoli sono contenuti all’interno di due tasche speculari.


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Questo articolo è uscito sul numero 1623 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati