Prima di andarsene dalla regione del delta del Niger, la “Shell dovrà ripulire, risarcire i danni e smantellare le sue infrastrutture”, ha dichiarato un’autorità tradizionale dello stato di Bayelsa, nel sud della Nigeria. Sostenuto da una coalizione di organizzazioni della società civile, Bubaraye Dakolo, capo del regno di Ekpetiama, il 20 giugno si è rivolto a un tribunale federale per chiedere alla multinazionale del petrolio 12 miliardi di dollari di risarcimento per l’inquinamento causato in decenni di attività. La Shell ha ceduto le sue operazioni in Nigeria, ma secondo i richiedenti non deve lasciare la regione senza prima rimediare alla devastazione ambientale che ha provocato, scrive Business Day Nigeria.
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Questo articolo è uscito sul numero 1620 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati