Ben Kelly, in arte Aboutface, ha fatto un viaggio lungo e faticoso nel nord del Perù: cinque ore in fuoristrada e altre quattro in barca sul Rio Santiago. La sua meta era Guayabal, un villaggio abitato dal popolo wampís, nella regione amazzonica. Anche se è stato accolto con gentilezza, i rapporti all’inizio erano tesi: non tutti gli indigeni erano sicuri di volergli concedere un accesso così ampio alla vita della comunità. Kelly aveva però un asso nella manica: aveva imparato a suonare la quena, flauto tradizionale peruviano. Condividere la musica con gli abitanti ha permesso di costruire la fiducia necessaria per registrare l’album collaborativo Los bosquesinos. I wampís, custodi ancestrali dell’Amazzonia da oltre settemila anni, affrontano oggi la minaccia dei cercatori d’oro. Kelly ha potuto lavorare con loro solo a patto che i wampís partecipassero come artisti, non come oggetti di studio. Hanno scelto i luoghi di registrazione, fornito suoni ambientali e strumenti. Il contributo più prezioso è stato il nampet, antica forma di canto mai registrata prima, che racconta la natura dal punto di vista degli animali. Ogni brano è costruito attorno a un nampet, dedicato a pappagalli, pesci, cavallette e falchi, con suoni raccolti nei rispettivi habitat. Los bosquesinos è un raro esempio di arte condivisa e offre uno sguardo profondo su un equilibrio fragile. Matthew Blackwell, Bandcamp
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Questo articolo è uscito sul numero 1619 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati