Sargassi Una proliferazione anomala di sargassi ha ricoperto le spiagge di diversi paesi caraibici. Il fenomeno, forse dovuto all’alterazione dei venti e delle correnti, si ripete ogni anno dal 2011, ma negli ultimi mesi ha raggiunto livelli da record. L’accumulo di queste alghe può essere pericoloso per la salute e gli ecosistemi.
Oceani L’acidificazione degli oceani dovuta all’aumento della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera ha già superato i livelli di guardia fissati dal sistema dei limiti planetari, avverte uno studio pubblicato su Global Change Biology. Il fenomeno non riguarda solo le acque di superficie ma anche gli strati più profondi. L’acidificazione rende più difficile la calcificazione, minacciando la sopravvivenza dei coralli (nella foto), dei molluschi e degli altri organismi dotati di gusci o esoscheletri. Lo studio è stato pubblicato in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani, in programma a Nizza dal 9 al 13 giugno, che punta ad accelerare l’azione coordinata sui principali fattori di rischio per gli ecosistemi marini.
Alluvioni Almeno sette persone sono morte nelle alluvioni causate da una forte perturbazione in Sudafrica.
Terremoti Un sisma di magnitudo 6,4 ha colpito il nord del Cile, provocando lievi danni a infrastrutture ed edifici. Altre scosse sono state registrate in Colombia e in Grecia.
Temperature Secondo il servizio sul cambiamento climatico di Copernicus quello del 2025 è stato il secondo mese di maggio più caldo mai registrato, con una temperatura media di 15,79 gradi.
Mpox Un focolaio di mpox si sta espandendo rapidamente in Sierra Leone, con tremila casi confermati e 15 morti.
Rinoceronti Tagliare i corni dei rinoceronti è un modo efficace per ridurre il bracconaggio, conferma uno studio pubblicato su Science. Nell’arco di sette anni questa pratica ha ridotto del 78 per cento gli esemplari uccisi nelle riserve naturali del Sudafrica. I benefici superano di gran lunga gli effetti negativi per gli animali.
Pinguini Le popolazioni di pinguini imperatore (nella foto) in Antartide si stanno riducendo più rapidamente del previsto, afferma uno studio uscito su Communications Earth & Environment. Le colonie osservate hanno perso oltre il 20 per cento degli individui in 15 anni, il 50 per cento in più rispetto alle peggiori previsioni, soprattutto a causa dello scioglimento dei ghiacci dovuto al cambiamento climatico.
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Questo articolo è uscito sul numero 1618 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati