◆ Senza un netto cambiamento delle politiche sul clima c’è un’alta probabilità che molti dei punti di non ritorno cruciali per la stabilità del clima globale siano superati nei prossimi decenni, avverte uno studio pubblicato sulla rivista Earth System Dynamics. Un punto di non ritorno (tipping point) è la soglia oltre la quale la pressione dovuta a fattori esterni, come le attività umane, spinge un sistema ambientale oltre il suo stato di equilibrio, innescando cambiamenti irreversibili che possono autoalimentarsi e avere effetti a cascata su altri sistemi. Alcuni degli esempi più noti sono lo scioglimento delle calotte glaciali, la scomparsa della foresta amazzonica e la destabilizzazione del permafrost.
I ricercatori delle università di Exeter e di Amburgo hanno preso in esame sedici di questi sistemi, calcolando che in base alle tendenze attuali c’è una probabilità media del 62 per cento che la soglia critica sia oltrepassata. La buona notizia è che il superamento dei due principali punti di non ritorno che riguardano il ciclo del carbonio, cioè la scomparsa della foresta amazzonica e lo scioglimento del permafrost, non avrebbe effetti abbastanza grandi sulla concentrazione di gas serra nell’atmosfera da provocare necessariamente la destabilizzazione di tutti gli altri sistemi critici. Questo significa che abbattere rapidamente le emissioni dovute alle attività umane potrebbe in ogni caso essere sufficiente a evitare un cambiamento climatico incontrollato, concludono gli autori.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati