Le temperature estreme raggiunte negli ultimi giorni nell’ovest del Canada e degli Stati Uniti ci ricordano l’emergenza climatica globale e la necessità impellente di adottare misure concrete per frenarla. In alcune città statunitensi, come Portland e Seattle, sono state registrate temperature ben al di sopra dei 40 gradi, in molti casi le più alte di sempre. In Canada i 49,6 gradi registrati a Lytton hanno battuto il record nazionale di temperatura massima. Le immagini di scuole, negozi e centri vaccinali chiusi, con la gente che si rifugia nei luoghi dove c’è l’aria condizionata, non si erano mai viste nel paese. L’allerta ha provocato la risposta immediata delle autorità. Il presidente statunitense Joe Biden ha convocato un vertice d’emergenza sugli incendi, che sono già più estesi rispetto al 2020. Ma la crisi dovrebbe soprattutto convincere i governi e i cittadini che è necessario rispettare gli impegni presi. Decenni di studi scientifici avevano previsto tutto questo. Ora i fenomeni estremi sempre più frequenti dimostrano che le temperature stanno andando fuori controllo, modificando l’andamento storico del clima. I passi indietro compiuti da Donald Trump non hanno certo aiutato. Come ha confermato un rapporto del centro studi Ren21, il mondo ha sprecato un decennio in cui, nonostante la crescita delle fonti rinnovabili, la quota di energia prodotta a partire da combustibili fossili è rimasta invariata a causa dell’aumento della domanda. Gli eventi di questi giorni sono la prova migliore del fatto che il cambiamento climatico bussa ogni giorno alla nostra porta. Le Nazioni Unite hanno sottolineato che temperature così alte minacciano la salute, l’agricoltura e l’ambiente. Ignorarlo non solo è irresponsabile, ma ci costerà caro. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1416 di Internazionale, a pagina 17. Compra questo numero | Abbonati