Il titolo del romanzo di Louise Erdrich, The night watchman, fa riferimento al nonno dell’autrice, che negli anni cinquanta, insieme ad altri componenti della tribù chippewa, cercò di impedire che il governo di Washington allontanasse i nativi dalle loro terre e dalle loro tradizioni seguendo l’idea di integrarli nella società statunitense. Con Franchise, vincitore nella categoria della saggistica storica, Marcia Chatelain indaga il particolare rapporto, fatto di compromessi e contraddizioni, tra il gigante dei fast food McDonald’s e le comunità nere. Wilmington’s lie di David Zucchino, vincitore nella saggistica generale, racconta la storia dimenticata dell’assalto al governo multietnico di una città del North Carolina nel 1898, che segna la nascita del suprematismo bianco. Les Payne ha dedicato decenni a un progetto biografico su Malcolm X. Dopo la sua morte la figlia Tamara ha completato The dead are arising, che ha vinto come biografia. Il premio per la poesia è andato a Postcolonial, poema di Natalie Diaz che ruota intorno all’esperienza delle donne queer non bianche. The New York Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1414 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati