Il 15 giugno il parlamento ungherese ha approvato una legge che vieta la diffusione di contenuti che “promuovono” o raccontano l’omosessualità ai minori di 18 anni. Con l’eccezione del partito di estrema destra Jobbik, che ha appoggiato la misura, l’opposizione ha boicottato la votazione e la legge è passata con 157 voti a favore sui 199 dell’assemblea nazionale, espressi in gran parte dal partito ultraconservatore Fidesz del premier Viktor Orbán. Secondo la legge, saranno vietati i programmi scolastici sui temi del genere e dell’omosessualità e le pubblicità con coppie gay. Il giorno prima del voto, a Budapest migliaia di persone avevano manifestato per denunciare la “propaganda del governo contro la comunità lgbt”. Secondo Nepszava, “l’intolleranza sociale è causa di centinaia di suicidi di giovani omosessuali, e il governo la sta alimentando per puro opportunismo”.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1414 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati