Nella grotta di Panga ya Saidi, in Kenya, è stata individuata una sepoltura umana risalente a circa 78mila anni fa, che sarebbe la più antica in Africa. Si tratta di un bambino morto all’età di circa tre anni. La fossa è stata scavata intenzionalmente e il corpo è stato deposto sul fianco destro, con le ginocchia piegate. Probabilmente il capo poggiava su un cuscino o un supporto di materiale deperibile, mentre la parte superiore del corpo era strettamente avvolta in un altro materiale, anch’esso deperibile. Queste informazioni sono state dedotte dalla posizione delle ossa. L’analisi del fossile indica anche che il bambino era un Homo sapiens, con alcune caratteristiche anatomiche arcaiche. Fuori dall’Africa sono state trovate sepolture più antiche, ma riguardavano soprattutto popolazioni di neandertal o di altri ominidi. Non è chiaro quando l’Homo sapiens abbia sviluppato comportamenti complessi relativi alla morte dei propri simili, ma lo studio delle poche tracce rimaste può aiutare a ricostruire questa evoluzione culturale. La scelta di seppellire il corpo, di farlo in quella posizione e in quel posto sono indizi importanti. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1409 di Internazionale, a pagina 124. Compra questo numero | Abbonati