Il 3 maggio il presidente congolese Félix Tshisekedi ha annunciato che per trenta giorni le autorità civili delle province orientali del Nord Kivu e dell’Ituri saranno sostituite da militari, scrive Politico.cd. Le due province, dove proliferano decine di gruppi armati, sono state dichiarate “sotto assedio”: i militari saranno liberi di compiere perquisizioni e di limitare la libertà di movimento dei civili. Solo negli ultimi tre mesi centinaia di persone sono morte a causa della violenza delle milizie nei Kivu e nell’Ituri. Tra loro, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, l’agente di scorta e l’autista. Ma il timore dei congolesi è che anche le forze armate (spesso coinvolte in traffici illeciti di materie prime) commettano violenze ingiustificate e non rispettino i diritti umani. Gruppi della società civile come Lucha chiedono che i militari siano “irreprensibili”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati