Il presidente Xi Jinping (Nicolas Asfouri, Afp/Getty)

L’accordo sugli investimenti firmato dalla Cina e dall’Unione europea a dicembre dopo sette anni di negoziati potrebbe rimanere bloccato a causa del degenerare dei rapporti tra Pechino e Bruxelles. L’accordo deve ancora essere ratificato dal parlamento europeo, che potrebbe decidere di congelarlo. Quando a marzo l’Unione europea insieme a Stati Uniti, Canada e Regno Unito ha imposto sanzioni contro la Cina per la repressione degli uiguri nello Xinjiang, Pechino ha risposto con altrettante sanzioni a carico di individui e organizzazioni europee, scrive SupChina. Per il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, lo stato attuale delle relazioni con la Cina “non favorisce” la ratifica dell’accordo. Intervistata dal South China Morning Post, la deputata europea Hannah Neumann ha detto che il parlamento lo terrà bloccato finché la Cina non avrà ritirato le sanzioni. “L’Europa è sempre più pessimista rispetto alla possibilità di tenere separati gli affari dalla politica”, scrive Politico. “La crescente assertività cinese verso Taiwan, lo stretto controllo di Pechino su Hong Kong, le sanzioni per la situazione nello Xinjiang e l’impegno non mantenuto di Pechino ad aprirsi economicamente giustificano il pessimismo europeo”, dice il presidente della camera di commercio europea in Cina Joerg Wuttke, citato da Bloomberg.

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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati