Il vertice dell’associazione dei paesi del sudest asiatico (Asean) che si è svolto il 24 aprile a Jakarta è stato il primo tentativo internazionale concertato di affrontare la crisi in Birmania. La presenza del generale Min Aung Hlaing (a destra nella foto), che ha guidato il golpe militare del 1 febbraio, ha fatto discutere e ha suscitato le critiche dell’opposizione birmana. I dieci leader dell’Asean hanno concordato cinque punti – fine immediata delle violenze, avvio di un dialogo costruttivo tra le parti, invio di aiuti umanitari, la nomina di un inviato speciale e una sua visita nel paese per incontrare le parti coinvolte – senza però indicare una scadenza. L’Asean non ha condannato la violenza dei militari e non ha chiesto il rilascio dei prigionieri politici. Inoltre, scrive The Irrawaddy, c’è il timore che questo vertice abbia solo fatto guadagnare tempo alla giunta. Intanto le proteste in Birmania continuano e al confine con la Thailandia sono ripresi i combattimenti tra l’esercito e i guerriglieri karen, violando la tregua concordata nel 2012.◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1407 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati