Regista freddo e a volte eccessivamente intellettuale, Michel Franco sa come torturare il pubblico e chi compra il biglietto per vedere un suo film ne è perfettamente cosciente. Una ricca famiglia messicana è massacrata mentre festeggia un matrimonio. Queste scene sono terribili e completamente convincenti. Ma quello a cui assistiamo è solo un episodio di un’ampia rivolta che porta a un colpo di stato e all’instaurazione di un potere non migliore di quello che l’ha preceduto. Nella seconda parte, dove Franco indugia sulla sua visione della depravazione umana, il film si perde e le scelte del regista risultano incongrue ed esasperanti. Peter Debruge, Variety

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Questo articolo è uscito sul numero 1407 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati