In Ciad la giunta militare che si è insediata a N’Djamena il 20 aprile dopo la morte del presidente Idriss Déby Itno è contestata dall’opposizione politica e dai ribelli del Fronte per l’alternanza e la concordia in Ciad (Facc), che all’inizio di aprile si sono mossi dalle loro basi nel sud della Libia verso la capitale. Anche la popolazione civile è scesa in piazza per protestare il 27 aprile a N’Djamena e in altre città. Due persone sono rimaste uccise a margine delle manifestazioni. Il presidente di turno dell’Unione africana, Félix Tshisekedi, e il francese Emmanuel Macron hanno condannato le violenze e invocato il ritorno della democrazia. “La scomparsa di Déby ha messo in pericolo la stabilità di un paese scosso da una ribellione e dalle tensioni tra le comunità. A queste difficoltà si aggiungono la levata di scudi contro la successione monarchica e le rivendicazioni a favore del passaggio di potere ai civili”, scrive il quotidiano senegalese Wakat Séra.

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Questo articolo è uscito sul numero 1407 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati