“Per decenni le compagnie petrolifere hanno fatto soldi estraendo carbonio dal sottosuolo. Oggi cercano di farli rimettendocelo dentro”, scrive il Wall Street Journal. Colossi dell’energia come la Exxon Mobil e la Royal Dutch Shell hanno puntato sulla tecnologia di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica nel sottosuolo per ridurre le loro emissioni e quelle dei loro clienti. “I dirigenti di queste aziende sottolineano che il servizio potrebbe presto diventare una nuova fonte di profitti, una volta che il settore energetico si sarà adattato a un’economia a basse emissioni di anidride carbonica”. A marzo la Shell, la Total e la Equinor hanno lanciato insieme un’iniziativa, la Northern Lights, per stoccare l’anidride carbonica nelle profondità marine al largo della Norvegia. Grazie alla Northern Lights, che è finanziata anche dal governo norvegese, per la prima volta aziende che non appartengono al settore energetico pagheranno per la raccolta e lo stoccaggio delle loro emissioni di anidride carbonica. La Exxon ha annunciato che creerà una nuova unità per offrire questo servizio che, secondo le sue previsioni, potrebbe dar vita a un mercato da duemila miliardi di dollari entro il 2040.

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Questo articolo è uscito sul numero 1406 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati