Berlino. La cancelliera Angela Merkel (Abdulhamid Hosbas, Anadolu Agency/Getty)

Il 26 marzo la corte costituzionale tedesca ha fermato la ratifica della legge sul finanziamento del Next Generation Eu, il piano da 750 miliardi deciso dall’Unione europea che sarà finanziato in parte da debiti contratti direttamente da Bruxelles. La legge era stata approvata dal parlamento tedesco e stava per essere firmata dal presidente federale Frank-Walter Steinmeier, ma un ricorso d’urgenza ha spinto i giudici a bloccare l’iter. Come spiega Die Tageszeitung, il ricorso è stato presentato da un gruppo di economisti guidato da Bernd Lucke, fondatore ed ex leader del partito euroscettico di estrema destra Alternative für Deutschland (Afd), e dal movimento Bündnis Bürgerwille, che ha lanciato un appello firmato da migliaia di cittadini. Lucke ritiene incostituzionale la parte della legge che riguarda il finanziamento in comune, che potrebbe costringere la Germania a rispondere dei debiti di altri paesi dell’Unione. Al momento, conclude il quotidiano, non è possibile sapere quando la corte si pronuncerà sul ricorso. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1403 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati