Da anni la Banca centrale europea mantiene i tassi d’interesse negativi per incentivare i prestiti ai governi e alle aziende nella speranza di far ripartire l’economia. Il basso costo del denaro è stata una grossa opportunità anche per chi ha chiesto un mutuo per comprare casa, spiega il Wall Street Journal. Questa particolare condizione ha smentito una regola fondamentale del credito, perché mette le banche nelle condizioni di dover pagare chi prende in prestito i soldi. È successo in Portogallo a Paula Cristina Santos: dal 2008 Santos ha un mutuo a tasso variabile che in questo momento è a -0,25 per cento. “Così ogni mese la sua banca, il Banco Bpi, le deposita sul conto gli interessi sulla rata da 320 euro”. Molti pensavano che il caso di Santos fosse una rarità destinata a sparire con il miglioramento della situazione economica, ma “la pandemia ha cambiato tutto. I tassi sono rimasti negativi e molti debitori continuano a ricevere interessi dalle banche”. Secondo Deco, un’associazione per i diritti dei consumatori con sede a Lisbona, nel 2019 in Portogallo avevano il tasso negativo più di trentamila mutui ipotecari, ma da allora la cifra potrebbe essere raddoppiata. La Caixa Geral de Depósitos, una banca di proprietà dello stato, ha dichiarato che il 12 per cento dei mutui concessi ha un tasso negativo e che il numero di crediti simili è aumento del 50 per cento nell’ultimo anno. Il Banco Bpi, inoltre, ha reso noto che finora ha pagato interessi per un milione di euro sui mutui con tasso negativo. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1403 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati