Nawal el Saadawi, scrittrice, femminista, medica e attivista egiziana, icona della lotta per i diritti delle donne nel mondo arabo, è morta in un ospedale del Cairo dopo una lunga malattia. Aveva 89 anni. Con i suoi libri sul genere e sul sesso, le sue denunce contro l’ingiustizia, l’emarginazione, il sistema retrogrado e le violenze subite dalle donne, ha contribuito a rendere più visibile il femminismo del mondo arabo.

Al Araby al Jadid ricorda che El Saadawi era nata in un villaggio vicino alla capitale Il Cairo nel 1931. Cominciò la sua carriera come medica e dopo la pubblicazione del suo primo libro Donne e sesso nel 1972 perse il suo incarico di alto livello al ministero della salute. Da quel momento finì nel mirino delle autorità politiche e religiose e nel 1981 fu incarcerata per due mesi durante una repressione politica che colpì molti intellettuali, ordinata dall’allora presidente Anwar Sadat. Negli anni novanta, temendo per la propria vita, si trasferì negli Stati Uniti, dove insegnò in diverse università. Rientrata al Cairo nel 1996, continuò a essere accusata di apostasia ed eresia dai fondamentalisti islamici. Nel 2011, a 79 anni, partecipò alla rivolta di piazza Tahrir contro Hosni Mubarak.

Tra narrativa e saggistica, El Saadawi ha pubblicato 55 libri, tradotti in più di quaranta lingue, tra cui l’italiano. Nella sua autobiografia Una figlia di Iside racconta di aver subìto la mutilazione genitale femminile da bambina. La sua denuncia contribuì a mettere questa pratica fuori legge nel paese, scrive Egyptian street. Inoltre, nota il giornale, il suo attivismo per i diritti delle donne e a favore dell’autodeterminazione e le sue prese di posizione su temi sensibili come il velo e la poligamia, furono una “forza motrice dietro molte riforme in Egitto”.

La speranza, commenta il sito libanese Raseef22, è che “le battaglie che hanno accompagnato El Saadawi per tutta la vita non si fermeranno” con la sua morte. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1402 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati