◆ La crisi climatica dovrebbe portare a un ripensamento dei nostri spazi abitativi. Secondo un’analisi di quattro ricercatrici, pubblicata su The Conversation, sono sempre di più le persone che vivono da sole, con conseguenze negative per il consumo di risorse, la produzione di rifiuti e le emissioni di gas serra, responsabili del riscaldamento globale. Nel 2016 quasi due terzi delle famiglie dell’Unione europea erano composte da una o due persone. Anche nel resto del mondo è in atto la stessa tendenza. Tra i più giovani si va a vivere da soli per completare la propria formazione o cercare lavoro. Tra gli anziani, le donne vivono più a lungo degli uomini e spesso rimangono da sole. Tra le persone di mezza età i motivi che portano a vivere da soli sono vari. Ma anche se sono occupate da una persona sola, tutte le case tendono ad avere un frigorifero, un forno e una lavatrice, e questo aumenta il consumo di risorse.

La situazione pone un problema ambientale: forse sarebbe il caso di ripensare i nostri modelli abitativi, favorendo le coabitazioni o almeno la condivisione dei servizi, per esempio della lavanderia. Anche la disponibilità di servizi pubblici può contribuire a risolvere il problema. Se la disponibilità di una rete di trasporto pubblico riduce la necessità di un’auto privata, così anche la disponibilità di parchi pubblici riduce la necessità di spazi verdi privati. E la presenza di bar, ristoranti, lavanderie, palestre e altri servizi riduce la necessità di avere cose simili in casa.

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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati