L’ambizioso e magnifico romanzo d’esordio della poeta e scrittrice tedesca Anja Kampmann ci esorta ad ascoltare il rumore di fondo del mondo come lo può sentire un uomo di mezza età che appartiene a una categoria confinata nell’ombra: la classe operaia. In Dove arrivano le acque (che Keller pubblicherà a giugno 2021) Waclaw, 52 anni, che lavora come trivellatore, ha girato per il mondo seguendo le rotte delle energie fossili fino a una piattaforma al largo del Marocco. Indignato per il modo in cui la compagnia per cui lavora ha reagito alla morte di un suo collega (amico e amante), Waclaw decide di abbandonare il Marocco e vagabondare verso nord, risalendo il fiume del tempo alla ricerca di una vita più autentica e libera. Con uno stile poetico e moderno, facendo riscoprire al protagonista i paesaggi industriali della Ruhr con i suoi cumuli di scorie abbandonate, dove il padre minatore tossiva carbone, Anja Kampmann pian piano riporta alla luce l’affresco delle promesse mancate del postcomunismo.
Nicolas Weill , Le Monde
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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati