La variante inglese del virus del covid-19 potrebbe essere associata a una maggiore mortalità. Chiamata B.1.1.7, è stata identificata nel sudest dell’Inghilterra nell’ottobre del 2020. Ora uno studio condotto nel Regno Unito ha stabilito che ha un tasso di mortalità più alto. Su mille casi, provoca un aumento dei decessi da 2,5 a 4,1. I ricercatori hanno analizzato più di centomila casi, individuati grazie a test di massa. I contagiati non erano quindi ricoverati in ospedale e non appartenevano alle categorie più vulnerabili, come le persone anziane o quelle con particolari malattie. Tenendo conto di fattori come l’età, il sesso, l’origine etnica e la condizione socioeconomica, sono state create più di 50mila coppie di casi per valutare gli effetti della variante. Era già noto che questa fosse più trasmissibile. L’ipotesi che sia anche più letale potrebbe peggiorare le previsioni sull’andamento della pandemia. Secondo i ricercatori, che in futuro vorrebbero estendere lo studio alle categorie più vulnerabili, i governi dovrebbero rafforzare i test genetici per individuare con certezza le varianti diffuse nella popolazione, e agire di conseguenza. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati