La transizione verso il futuro non poteva cominciare peggio per l’Unione cristianodemocratica (Cdu, centrodestra): al voto per il rinnovo dei parlamenti del Baden-Württemberg e della Renania-Palatinato, il partito della cancelliera Angela Merkel ha subìto due sonore sconfitte, battuto rispettivamente dai Verdi e dal Partito socialdemocratico (Spd). Sul risultato ha pesato lo scandalo delle mascherine, che ha costretto alle dimissioni due deputati cristianodemocratici accusati di aver lucrato sugli appalti per la fornitura di dispositivi di protezione, e in generale la percezione che il governo non sia più in grado di affrontare la pandemia con l’efficienza che aveva dimostrato durante la prima ondata. La campagna di vaccinazione procede a rilento, i contagi sono di nuovo in aumento e i medici invocano un altro lockdown. Il voto era il primo test per il nuovo leader della Cdu, Armin Laschet, in vista delle elezioni federali del 26 settembre, le prime dal 2005 a cui il partito si presenterà senza Merkel. A breve la Cdu e il suo ramo bavarese, l’Unione cristianosociale (Csu), dovranno scegliere il loro candidato comune, e questa sconfitta potrebbe avvantaggiare il principale rivale di Laschet, il leader della Csu Markus Söder. In ogni caso, l’investitura del campo conservatore non offre più la garanzia di ottenere il cancellierato: in Germania si parla ormai della possibilità che a guidare un’ipotetica coalizione con i Verdi sia la leader ecologista Annalena Baerbock, o addirittura che a formare il prossimo esecutivo sia un’alleanza tra l’Spd, i Verdi e il Partito liberale (Fdp), come quella che governa in Renania. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati