La mattina del 3 marzo Thomas Haldenwang, capo dell’Ufficio federale per la difesa della costituzione (Bfv), i servizi segreti interni tedeschi, ha convocato i responsabili degli uffici statali per una videoconferenza. Avevano già un’idea di quale sarebbe stato il tema: il Bfv vuole classificare come una “sospetta minaccia” il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (Afd). Significa che i funzionari del partito potrebbero essere messi sotto sorveglianza attraverso intercettazioni di incontri, corrispondenza e telefonate.
Queste misure non riguarderebbero i deputati. Il 5 marzo, però, il tribunale amministrativo di Colonia ha stabilito che la sorveglianza non potrà cominciare finché non sarà stato esaminato il ricorso presentato dal partito.
Se il Bfv ricevesse il via libera, sarebbe una misura storica contro l’Afd, un partito che ha esordito come un movimento conservatore e ostile all’euro per poi trasformarsi in una forza sospettata di essere ostile alla democrazia.
Sarebbe anche una decisione molto delicata dal punto di vista politico e giuridico. Alla vigilia delle elezioni in Baden-Württemberg e in Renania-Palatinato, e sei mesi prima delle elezioni generali, il Bfv prende di mira il maggior partito di opposizione.
Secondo l’agenzia però non c’è altra scelta: dal 2019, quando ha cominciato a seguire l’Afd con più attenzione, il partito è scivolato sempre più verso l’estremismo di destra. Il Bfv ha compilato un rapporto di mille pagine, esaminando centinaia di discorsi, post su Facebook e interventi di politici e funzionari di tutti i livelli. Secondo l’agenzia il risultato non lascia dubbi: ci sono prove sufficienti da giustificare la sorveglianza. Il rapporto è una raccolta di orrori, e mostra che gran parte della base del partito è molto distante dai princìpi fondamentali della democrazia. Secondo il documento riservato, l’Afd ha un rapporto discutibile con la democrazia e i diritti umani: alimenta l’odio verso i musulmani e gli immigrati e avvelena il clima nel paese, al punto che potrebbe provocare violenze.
“Una porzione sostanziale del partito” non è interessata solo a introdurre un po’ di polemica nel dibattito politico, ma “mira a suscitare un profondo rifiuto del governo tedesco e di tutti gli altri partiti”. Gli altri politici sono definiti “lacchè del sistema” e “schiavi dei vecchi partiti”.
I toni sono ancora più aspri ai livelli inferiori: i rappresentanti locali dell’Afd usano insulti del periodo nazista come _Volksverräter _(traditore del popolo). Il loro bersaglio preferito è la cancelliera Angela Merkel, spesso definita “una nemica della democrazia che viene dalla Germania Est”.
In questa rappresentazione distorta, l’Afd è considerata la salvezza del paese. Il Bfv nota che il paragone tra la Germania e i regimi dittatoriali è piuttosto sorprendenente, dato che l’Afd si è fatta “strumentalizzare a fini propagandistici” dalla Russia e dalla Siria.
Diffamazione perpetua
Gli autori del rapporto sottolineano quanto la “diffamazione perpetua dell’ordine democratico e degli avversari politici” possa rivelarsi pericolosa. L’assalto alla sede del congresso statunitense lo dimostra chiaramente, e incidenti simili sono già avvenuti anche in Germania, come l’irruzione nella sede del parlamento federale a Berlino di un gruppo di agitatori, “alcuni dei quali erano stati invitati da rappresentanti dell’Afd”, durante una protesta nell’estate scorsa.
Quasi 150 pagine del rapporto sono dedicate ai legami tra i funzionari dell’Afd e gruppi di estrema destra come il Movimento identitario e il gruppo xenofobo Ein Prozent (Uno per cento), per il quale Björn Höcke, leader dell’Afd in Turingia, ha mostrato una certa simpatia. Hans-Christoph Berndt, capogruppo dell’Afd nel parlamento del Brandeburgo, è uno dei leader dell’Associazione per il futuro della patria, che organizza regolarmente “manifestazioni xenofobe e islamofobe” ed è legata agli ambienti neonazisti.
Secondo il Bfv il partito è diventato ancora più estremista durante la pandemia di covid-19. Gli esponenti dell’Afd denunciano regolarmente una presunta “coronadittatura” che dev’essere abbattuta e sostengono che la Germania è governata con poteri emergenziali, in riferimento a quelli che permisero ad Adolf Hitler di mettere fine alla repubblica di Weimar nel 1933.
I servizi segreti ritengono che la narrazione di una presunta islamizzazione della Germania abbia un ruolo centrale per l’Afd e che i musulmani siano “sistematicamente denigrati” dal partito. L’agenzia ha riscontrato anche segni di antisemitismo, soprattutto a livello locale. Spesso gli esponenti dell’Afd alludono a un’élite globale che tira i fili da dietro le quinte. In un video su YouTube, Höcke parla di “un’élite finanziaria globale” che si è alleata con i “criptocomunisti” per creare “un mondo senza culture né nazioni”.
Il potere della Flügel
Uno dei principali motivi per cui il Bfv ha preso di mira il partito è il perdurare dell’influenza della cosiddetta Flügel (ala), la corrente interna di estrema destra. Il gruppo, di cui Höcke era uno dei leader, è stato formalmente sciolto dal partito un anno fa, dopo che il Bfv aveva annunciato che sarebbe stato messo sotto sorveglianza. Ma l’agenzia ritiene che il suo potere abbia continuato a crescere. Il rapporto nota che tutti i capigruppo nei parlamenti degli stati orientali appartengono a questa corrente e che le sue “aspirazioni ostili alla costituzione” hanno “pervaso tutto il partito”.
Il congresso che si è tenuto a novembre ha mostrato quanto sia vasto il campo dei sostenitori della Flügel. Non sono riusciti a sconfiggere Jörg Meuthen nel voto sulla leadership, ma hanno raccolto il consenso del 45 per cento dei delegati.
Secondo il Bfv il partito è diviso in due blocchi, uno guidato da Meuthen e l’altro da Höcke. Ma lo stato non può aspettare che l’Afd risolva i suoi conflitti interni: è necessario monitorare quello che succede, e se la Flügel dovesse prevalere i timori per l’ordine costituzionale sarebbero confermati. ◆gac
Gli autori di questo articolo sono Jörg Diehl, Ann-Katrin Müller, Ansgar Siemens e Wolf Wiedmann-Schmidt.
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Questo articolo è uscito sul numero 1400 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati