Con l’elezione di Janine Wissler e Susanne Hennig-Wellsow, Die Linke (sinistra) è diventata il primo partito tedesco guidato da due donne. Dopo che per mesi molti hanno dato per scontato che dalle elezioni di settembre sarebbe uscito un esecutivo formato dall’Unione cristianodemocratica (Cdu, centrodestra) e dai Verdi, l’affermazione dell’ala “realista” del partito, favorevole alla partecipazione al governo, ha riaperto il dibattito sulla possibilità che la Linke dia vita a una coalizione di sinistra insieme al Partito socialdemocratico (Spd) e ai Verdi. Stando ai sondaggi i tre partiti potrebbero avere i numeri per governare. Il 1 marzo inoltre l’Spd ha presentato un programma elettorale fondato su proposte care all’elettorato di sinistra, come l’aumento del salario minimo, l’introduzione di un reddito di cittadinanza e un’imposta patrimoniale. Il problema è che Wissler ha già definito “non negoziabili” punti come il divieto di esportare armi e la fine di tutte le missioni militari all’estero. “Questo significherebbe che qualunque negoziato per una coalizione rosso-rosso-verde finirebbe ancora prima di cominciare”, commenta la Tageszeitung. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1399 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati