Alcuni ricercatori hanno provato a comunicare con persone che dormivano ed erano coscienti di sognare. L’obiettivo è usare i risultati dell’esperimento per sviluppare una tecnica d’indagine dei sogni. Finora ci si è sempre basati sui racconti dei sogni, che sono frammentari e distorti. L’esperimento, a cui hanno partecipato vari centri di ricerca, ha coinvolto 36 volontari. I ricercatori hanno misurato l’attività cerebrale dei volontari nella fase di sonno rem, poi gli hanno rivolto domande di matematica (per esempio quanto fa otto meno sei) o li hanno stimolati toccandogli la mano. I volontari, che erano stati addestrati, dovevano rispondere contraendo i muscoli della faccia o muovendo gli occhi. Nella maggior parte dei casi non hanno risposto agli stimoli, nel 18 per cento dei casi hanno risposto correttamente e nella stessa percentuale hanno risposto in modo incomprensibile. Solo in pochi casi hanno risposto in modo sbagliato. Una volta svegli, i volontari ricordavano lo stimolo ricevuto e la risposta data. Lo studio indica che durante il sonno l’attività cognitiva e la coscienza non sono del tutto spente. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1398 di Internazionale, a pagina 89. Compra questo numero | Abbonati