In Italia il tanto temuto terremoto elettorale non c’è stato. L’estrema destra non ha conquistato la Toscana, roccaforte della sinistra, e non ha fatto progressi significativi alle elezioni regionali, dove era in gioco l’elezione di sei presidenti di regione.

Quello del 20 e 21 settembre era il primo voto dell’era covid-19 nella penisola e rappresentava una sorta di test nazionale per il governo di Giuseppe Conte – coalizione formata un anno fa tra il Movimento 5 Stelle (M5S) e il Partito democratico (Pd) – in un contesto segnato dalle gravi conseguenze sanitarie (35mila morti da marzo), economiche e sociali della pandemia.

Solo le Marche, regione poco popolata, passano da sinistra a destra, con una coalizione guidata da un rappresentante del movimento di estrema destra Fratelli d’Italia (postfascista). Ma altrove gli elettori hanno preferito confermare i candidati già eletti o hanno scelto quelli che garantivano una continuità con i loro predecessori, come Eugenio Giani (Partito democratico) in Toscana. Tuttavia la principale avversaria di Giani, Susanna Ceccardi, 33 anni ed eurodeputata della Lega, ha ottenuto il 40 per cento in quella che un tempo era una roccaforte “rossa”. Un risultato che riflette la forte presenza locale del partito di Matteo Salvini, escluso dalla coalizione di governo nel 2019.

La conferma della sinistra in Toscana, il relativo fallimento dell’estrema destra e il calo dei sostenitori di Salvini anche là dove la destra vince sono dei segnali incoraggianti per il governo di Conte, che ormai può contare su di una certa stabilità visto che l’Italia non ha più scadenze importanti da affrontare prima dell’elezione del presidente della repubblica nel 2022.

Il primo in Europa a essere colpito dalla pandemia, l’esecutivo italiano si vede di fatto rafforzato dalla sua gestione della crisi, in particolare dal suo atteggiamento particolarmente prudente di uscita dal lockdown, che finora ha permesso di evitare la risalita dei contagi registrata invece in Spagna, in Francia e nel Regno Unito.

Strategia giusta

I risultati di questa strategia sono evidenti: da più di tre settimane l’Italia registra tra mille e duemila nuovi casi al giorno e questo numero rimane abbastanza stabile. Nei sondaggi il livello di consensi sull’azione del presidente del consiglio italiano è rimasto alto – superiore al 60 per cento dalla primavera – e questo rischia di far ingelosire vari suoi colleghi europei.

A differenza di quanto si poteva immaginare, in Italia la pandemia non ha affatto favorito il populismo. Le elezioni regionali fanno respirare – e sperare – i partiti moderati preoccupati di un’affermazione dell’estrema destra. Per l’Unione europea queste elezioni sono un sollievo e smentiscono i “frugali”, i paesi del nord che temevano che il piano di rilancio europeo adottato a metà settembre avrebbe favorito la vittoria elettorale dell’estrema destra in Italia.

In realtà gli elettori sembrano aver apprezzato la gestione regionale della sanità e non hanno premiato dei movimenti di estrema destra che volevano approfittare dello smarrimento e dei danni economici e sociali provocati dalla pandemia. Un utile avvertimento per i movimenti politici che, altrove in Europa, potrebbero essere tentati da questo tipo di strategia incendiaria. ◆ adr

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Questo articolo è uscito sul numero 1377 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati