Il Gambia ha annunciato il 23 novembre di aver accolto “per ragioni umanitarie” e per “garantire la sua sicurezza” l’oppositore camerunese Issa Tchiroma Bakary, che rivendica la vittoria nelle elezioni presidenziali del 12 ottobre in Camerun.

Il presidente Paul Biya, 92 anni, è stato confermato per un ottavo mandato con il 53,66 per cento dei voti, secondo i risultati ufficiali, ma l’opposizione ha denunciato brogli sistematici.

L’annuncio della vittoria di Biya ha innescato manifestazioni di protesta in varie città del paese, represse dalle forze di sicurezza.

“Abbiamo due presidenti, quello eletto dal popolo camerunese, cioè io, e quello nominato dal consiglio costituzionale, cioè lui”, aveva dichiarato Tchiroma Bakary sui social media alla vigilia dell’insediamento di Biya.

“Dal 7 novembre il Gambia ospita l’oppositore camerunese, per ragioni umanitarie e per garantire la sua sicurezza, mentre proseguono le discussioni per una soluzione pacifica alle tensioni postelettorali”, ha affermato in un comunicato il ministero dell’informazione gambiano.

Le autorità gambiane hanno assicurato che il paese “non farà da base per attività sovversive contro alcuno stato estero”.

Tchiroma Bakary aveva più volte invitato i suoi sostenitori a scendere in piazza per spingere il governo a riconoscere la sua vittoria. Manifestazioni sporadiche e limitate, con la partecipazione di poche centinaia di giovani, si erano svolte in varie città del Camerun, ed erano state represse nel sangue dalle forze di sicurezza.

Il governo camerunese aveva in seguito riconosciuto “perdite di vite umane”, senza però fornire un bilancio delle vittime.

L’ong Human rights watch ha denunciato “l’uso della forza con esiti letali e gli arresti di massa di manifestanti e altri cittadini”.