Il 24 novembre l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha deplorato gli “scarsi risultati” della conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop30, avvertendo che “l’inazione dei leader mondiali potrebbe un giorno essere considerata un crimine contro l’umanità”.
La Cop30 si era chiusa il 22 novembre a Belém, in Brasile, con l’adozione di un accordo debole, senza alcun riferimento esplicito alla transizione dalle energie fossili, ma definito da alcuni la prova che il multilateralismo funziona ancora.
Durante un intervento al Forum delle Nazioni Unite su industria e diritti umani a Ginevra, in Svizzera, Türk ha avvertito che gli “scarsi risultati della Cop30 mostrano chiaramente come lo strapotere delle grandi aziende sia al centro dell’emergenza climatica”.
“L’industria dei combustibili fossili genera profitti colossali devastando alcune delle comunità e dei paesi più poveri del mondo”, ha affermato. “È essenziale che i responsabili di quest’ingiustizia, e di tutti gli altri danni legati al cambiamento climatico, rendano conto delle loro azioni”.
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Türk ha anche ricordato che in base a una recente sentenza della Corte internazionale di giustizia (Cig) “i governi hanno l’obbligo di prevenire i danni al sistema climatico, in particolare regolamentando le attività delle imprese”.
“Anche la Corte interamericana dei diritti umani ha riconosciuto il diritto a un clima stabile e invitato gli stati membri a imporre regole alle imprese e a prevedere risarcimenti per i danni climatici”, ha aggiunto.
L’alto commissario ha inoltre detto di pensare spesso a “come le generazioni future giudicheranno, tra 50 o 100 anni, le azioni – o meglio, la fatale inazione – dei nostri leader di fronte alla crisi climatica”.
“Un gi0rno questa risposta inadeguata potrebbe essere considerata un ecocidio o addirittura un crimine contro l’umanità”, ha dichiarato.
Durante il Forum Türk ha anche lanciato l’allarme sui rischi per i diritti umani legati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale (ia) generativa.
“L’ia generativa ha un potenziale immenso, ma senza garanzie e regole adeguate potrebbe trasformarsi in un mostro di Frankenstein dei tempi moderni”, ha concluso.