L’esito delle elezioni legislative nei Paesi Bassi del 29 ottobre è ancora in bilico, con poche migliaia di voti a separare la formazione centrista filoeuropea D66, guidata da Rob Jetten, dal Partito della libertà (Pvv, estrema destra) di Geert Wilders.
Con più del 99 per cento delle schede scrutinate, il D66, la grande sorpresa del voto, aveva 15mila voti di vantaggio sul Pvv.
Dato che i principali partiti olandesi hanno escluso qualunque tipo di collaborazione con il Pvv, Jetten, 38 anni, è considerato il favorito per la carica di primo ministro. Diventerebbe il premier più giovane e il primo apertamente omosessuale nella storia del paese.
Tutti gli occhi sono ora puntati sullo spoglio dei circa centomila voti per corrispondenza degli elettori olandesi residenti all’estero, che saranno però conteggiati solo il 3 o il 4 novembre.
Di norma gli olandesi residenti all’estero tendono a preferire il D66 rispetto al Pvv, quindi sembra improbabile che il partito di estrema destra possa colmare il divario.
Le elezioni nei Paesi Bassi sono seguite con grande attenzione in tutta Europa, in un contesto di forte crescita dell’estrema destra in molti paesi, tra cui Regno Unito, Francia e Germania.
Il Pvv di Wilders dovrebbe ottenere 26 seggi sui 150 che compongono il parlamento, con una perdita di undici seggi rispetto alla soprendente vittoria elettorale del 2023.
Tuttavia, il Forum per la democrazia (Fvd), un altro partito di estrema destra, dovrebbe passare da tre a sette seggi. Anche il Ja21, una formazione di destra radicale, ha registrato una forte crescita e dovrebbe passare da uno a nove seggi.
Una volta annunciati i risultati definitivi del voto, cominceranno le trattative per formare un governo di coalizione che arrivi alla maggioranza assoluta dei seggi (76).
L’opzione più probabile sembra essere una coalizione composta dal D66 (26 seggi), dal Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd, centrodestra, 22 seggi), dai cristianodemocratici del Cda (centrodestra, 18 seggi) e dall’alleanza di sinistra Verdi/laburisti (20 seggi).
“È un giorno storico perché abbiamo dimostrato, non solo al nostro paese ma al mondo intero, che è possibile sconfiggere i populisti e l’estrema destra”, ha dichiarato Jetten davanti alla stampa.
Le elezioni anticipate erano state indette all’inizio di giugno dopo che Wilders aveva fatto cadere il governo a causa di una disputa sull’immigrazione.
 
			 
            
                     
                     
                     
                     
	                 
	                 
	                 
            