Il 28 ottobre Israele ha accusato Hamas di aver consegnato i resti dell’ostaggio sbagliato, denunciando una “grave violazione” dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
La sera del 27 ottobre la Croce rossa aveva ricevuto una bara contenente i resti di un ostaggio morto nella Striscia di Gaza, e l’aveva poi consegnata all’esercito israeliano. In precedenza Hamas aveva annunciato la restituzione di un “sedicesimo corpo”.
Ma dopo l’identificazione, l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha riferito che i resti umani non corrispondevano a quelli di nessuno dei 13 ostaggi di cui Hamas doveva ancora restituire le spoglie, in base all’accordo in vigore dal 10 ottobre.
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“I resti appartengono all’ostaggio Ofir Tzarfati”, di cui alcune parti del corpo erano già state riportate in Israele “in seguito a un’operazione militare condotta circa due anni fa”, ha precisato in un comunicato. Tzarfati era stato rapito da Hamas il 7 ottobre 2023, all’età di 27 anni, mentre partecipava al festival musicale Nova.
“Si tratta di una grave violazione dell’accordo di tregua”, negoziato sotto l’egida del presidente statunitense Donald Trump, ha denunciato l’ufficio di Netanyahu, annunciando una riunione urgente del gabinetto di sicurezza per discutere di “una risposta adeguata”.
Finora Hamas ha restituito i corpi di 15 dei 28 ostaggi presenti nella lista. Ha invece consegnato come previsto a Israele i 20 ostaggi ancora vivi, in cambio della liberazione di circa duemila prigionieri palestinesi.
Il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha dichiarato all’Afp che il gruppo “è determinato a consegnare tutti i corpi non appena saranno stati localizzati”, ma ha ribadito che in un territorio devastato da due anni di guerra “il compito è molto difficile”.
La Croce rossa e una squadra egiziana stanno partecipando alle operazioni di ricerca dei corpi.
Il Forum delle famiglie, la principale associazione israeliana per gli ostaggi, ha invitato il governo ad “agire con decisione” contro Hamas per le sue “violazioni” dell’accordo di tregua.
Il ministro della sicurezza interna Itamar Ben Gvir, esponente dell’estrema destra israeliana, ha affermato sul social network X che il fatto che “Hamas continui a fare giochini significa che non ha ancora imparato la lezione”. “È arrivata l’ora di spezzargli le gambe una volta per tutte”, ha aggiunto.
Il ministro delle finanze Bezalel Smotrich, un altro esponente dell’estrema destra, ha invece dichiarato su X che chiederà a Netanyahu di “riarrestare tutti i terroristi scarcerati a ottobre”.
 
			 
            
                     
                     
                     
                     
	                 
	                 
	                 
            