Il 20 ottobre il museo del Louvre, a Parigi, è rimasto chiuso all’indomani dello spettacolare furto dei “gioielli della corona di Francia”, mentre la polizia francese è sulle tracce dei quattro autori.

Attribuito alla criminalità organizzata, questo furto in pieno giorno nel più grande museo del mondo, che accoglie circa nove milioni di visitatori all’anno ed espone 35mila opere, ha suscitato scalpore in tutto il mondo.

Prima delle 9 del 20 ottobre una lunga fila si è formata davanti al Louvre, come ha riferito una giornalista dell’Afp, prima che le autorità annunciassero che sarebbe rimasto chiuso tutto il giorno. Non dovrebbe riaprire prima del 22 ottobre, considerando che il martedì è il giorno di chiusura settimanale.

“Abbiamo fallito”

Il 20 ottobre il ministro dell’interno Laurent Nuñez e quella della cultura Rachida Dati “parteciperanno a una riunione con i servizi dello stato sulla sicurezza del museo”, ha dichiarato all’Afp il ministero della cultura.

Il furto ha innescato forti polemiche politiche e rilanciato il dibattito sulla sicurezza dei musei francesi, che presentano “una grande vulnerabilità”, ha riconosciuto il 19 ottobre Nuñez.

“Abbiamo fallito”, ha dichiarato il 20 ottobre alla radio pubblica France Inter il ministro della giustizia Gérald Darmanin. “In pochi minuti i malviventi hanno potuto piazzare un montacarichi sulla pubblica via, rubare dei gioielli dal valore inestimabile e dare una pessima immagine della Francia”.

Il 19 ottobre, intorno alle 9.30, due ladri a volto coperto su un montacarichi avevano tagliato una vetrata del museo con una sega circolare, introducendosi nella galleria di Apollo, commissionata da Luigi XIV, che ospita “la collezione reale di gemme e diamanti della corona”, composta da circa ottocento pezzi.

Avevano poi aperto due vetrine con la sega e rubato nove gioielli, tutti dell’ottocento.

La corona dell’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, era stata poi abbandonata dai ladri durante la fuga.

Otto gioielli d’inestimabile valore

Secondo le autorità, i ladri sono attualmente in possesso di otto gioielli “d’inestimabile valore”, tra cui il diadema di Eugenia, che ha quasi duemila diamanti, e la collana della parure di zaffiri di Maria Amalia, ultima regina di Francia, e di Ortensia di Beauharnais (madre di Napoleone III), composta da otto zaffiri e 631 diamanti.

Secondo Nuñez, il furto, durato in tutto sette minuti, è stato condotto da “ladri esperti, forse stranieri”.

Secondo il ministero della cultura, gli allarmi situati sulla finestra esterna e sulle due vetrine interne sono scattati. “Resta da capire se le guardie li abbiano sentiti e se abbiano effettivamente suonato”, ha dichiarato la procuratrice di Parigi Laure Beccuau.

“Ritroveremo le opere e assicureremo gli autori del furto alla giustizia”, ha promesso il 19 ottobre il presidente Emmanuel Macron.