Il 7 ottobre il parlamento europeo ha approvato, con un solo voto di scarto, il mantenimento dell’immunità parlamentare per l’attivista antifascista italiana Ilaria Salis, ricercata dall’Ungheria, che l’accusa di essere coinvolta in un attacco contro i partecipanti a un raduno neonazista a Budapest.

Il mantenimento dell’immunità è stato approvato con 306 voti a favore e 305 contrari in una votazione a scrutinio segreto al parlamento europeo in seduta plenaria.

La richiesta di revoca dell’immunità era stata presentata dal governo ungherese.

“È una vittoria per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo”, ha dichiarato Salis, 41 anni, in un comunicato.

“Le minacce persistono e bisogna continuare la lotta. Tutti gli antifascisti presi di mira per aver sfidato l’autoritarismo e le forze fasciste devono essere difesi”, ha aggiunto, citando esplicitamente Maja T., che “dev’essere immediatamente rimpatriata e giudicata in Germania”.

Maja T., un’attivista tedesca di 24 anni che si considera non binaria, era stata arrestata nel dicembre 2023 e consegnata all’Ungheria nell’estate 2024, una decisione che aveva suscitato forti polemiche in Germania.

Salis ha invece ribadito la sua richiesta di essere giudicata in Italia.

Arrestata nel febbraio 2023, Salis era comparsa all’inizio del 2024 davanti alla giustizia ungherese in catene, suscitando un’ondata d’indignazione in Italia.

Dopo più di un anno di detenzione preventiva, in condizioni che lei ha definito “disumane e degradanti”, le erano stati concessi gli arresti domiciliari.

La procura ungherese aveva chiesto di condannarla a undici anni di prigione, ma era stata rilasciata dopo la sua elezione al parlamento europeo, nel giugno 2024, dov’era stata candidata dal piccolo partito Alleanza verdi e sinistra (Avs).

Ppe a favore della revoca

Il Partito popolare europeo (Ppe, centrodestra), il primo gruppo al parlamento europeo, si era espresso a favore della revoca dell’immunità.

Durante una conferenza stampa la mattina del 7 ottobre, il presidente del Ppe Manfred Weber, tedesco, aveva giustificato questa posizione spiegando che il reato contestato a Salis era stato commesso “prima che diventasse eurodeputata”.

Il 23 settembre una commissione del parlamento europeo aveva raccomandato il mantenimento dell’immunità parlamentare per Salis e per il leader dell’opposizione ungherese Péter Magyar.

Il 7 ottobre il parlamento europeo ha approvato, in tre distinte votazioni per alzata di mano, il mantenimento dell’immunità anche per Magyar, il principale avversario del primo ministro ungherese Viktor Orbán, in testa ai sondaggi in vista delle elezioni legislative che si terranno in Ungheria nel 2026.