Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha concesso la grazia all’attivista egiziano-britannico Alaa Abdel Fattah, ha affermato il 22 settembre Al Qahera News, un mezzo d’informazione filogovernativo.

“Il presidente ha concesso la grazia a vari detenuti, attivando i meccanismi costituzionali e giuridici necessari”, ha dichiarato, precisando che Abdel Fattah è tra i beneficiari.

Figura emblematica della rivoluzione egiziana del 2011, Abdel Fattah era stato arrestato l’ultima volta nel 2019 e condannato a cinque anni di prigione per aver pubblicato su Facebook un messaggio che denunciava le violenze della polizia.

L’attivista, 43 anni, ha trascorso gran parte degli ultimi dieci anni dietro le sbarre.

“Il mio cuore sta per fermarsi”, ha commentato la sorella, Mona Seif, sul social network X.

Pochi giorni fa Al Sisi aveva ordinato di esaminare un provvedimento di grazia a favore di alcuni detenuti, tra cui Abdel Fattah, ha riferito il Consiglio nazionale dei diritti umani, un organismo statale.

A luglio la giustizia egiziana aveva rimosso Abdel Fattah dalla lista delle persone accusate di terrorismo, sostenendo che dalle indagini non fossero emersi collegamenti con i Fratelli musulmani, un’organizzazione vietata.

A maggio un gruppo di esperti delle Nazioni Unite aveva definito arbitraria la detenzione dell’attivista, chiedendo il suo immediato rilascio.

Anche il governo britannico aveva più volte chiesto la sua liberazione.

La madre di Abdel Fattah, l’attivista e accademica Laila Soueif, aveva concluso di recente uno sciopero della fame di dieci mesi per chiederne la scarcerazione. Lo stesso Abdel Fattah era in sciopero della fame dall’inizio di settembre.