Il socialista Zohran Mamdani del Partito democratico ha vinto le primarie per scegliere il candidato a sindaco di New York, negli Stati Uniti. Lo ha ammesso il suo rivale Andrew Cuomo.
“Stasera non era la nostra serata. Ha vinto lui (Zohran Mamdani)”, ha ammesso l’ex governatore, nonostante lo scrutinio dei voti non fosse ancora finito. Con quasi il 95 per cento delle schede scrutinate, cioè quasi un milione, Mamdani è in testa alla corsa con oltre il 43 per cento dei voti, rispetto al 36 per cento di Cuomo.
Il risultato ha suscitato sorpresa nel campo democratico. Mamdani, 33 anni, ugandese di origine indiana, deputato dell’assemblea dello stato di New York che si definisce un “musulmano progressista”, ha guadagnato fino a trenta punti nei sondaggi sull’ex governatore più centrista.
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Il dado non è ancora ufficialmente tratto in queste elezioni, caratterizzate da un complesso sistema di voto, in cui agli elettori è stato chiesto di scegliere i candidati in ordine di preferenza. Poiché nessuno di loro ha ricevuto più del 50 per cento dei voti delle prime preferenze, lo scrutinio continuerà tra una settimana considerando la seconda, la terza e le successive preferenze, fino a quando non sarà stabilito un vincitore.
Tuttavia, Mamdani, espressione dell’ala più a sinistra del suo partito, ha un vantaggio significativo. Diversi altri candidati, tra cui il terzo più votato Brad Lander, hanno chiesto ai loro elettori di scegliere lui per fermare Andrew Cuomo.
Mamdani, all’inizio sconosciuto all’opinione pubblica, ha condotto una campagna virale sui social network e ha suscitato l’entusiasmo di un esercito di giovani volontari per far conoscere le sue promesse contro l’alto costo della vita e a favore di autobus gratuiti, asili nido e congelamento degli affitti, misure che intende finanziare tassando i redditi più alti.
Mamdani, cresciuto nel quartiere operaio del Queens, ha ricevuto il sostegno di figure di sinistra come Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez.
Durante la campagna elettorale, Andrew Cuomo lo ha attaccato per la sua inesperienza, presentandosi come l’unico in grado di tenere testa al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e alle sue politiche ostili contro le città e gli stati democratici.
Ma uno dei temi forti della campagna è stato il costo della vita. “Il problema principale è che New York è inaccessibile”, ha riassunto Eamon Harkin, un dj di 48 anni, subito dopo aver votato in un seggio elettorale di Brooklyn. “La città è diventata molto costosa. Tante persone della classe operaia e media non possono più permettersi di vivere qui, e questo sta contribuendo alla crisi abitativa e a quella che tocca la salute mentale. Per me questo è il problema principale”, ha aggiunto.
Secondo Nicholas Zantal, 31 anni, di Brooklyn, dirigente nel settore della pubblicità, queste primarie sono “un referendum per il Partito democratico”: “O scegliamo un candidato centrista (Andrew Cuomo), che appartiene a una generazione diversa, oppure il rappresentante di un partito più giovane, ambizioso e idealista”, ha spiegato.
Sheryl Stein, una professionista cinquantenne nel campo del marketing, si è registrata come democratica per votare per Cuomo, visto il piano “troppo estremo” di Zohran Mamdani. “Vedere un trentatreenne senza esperienza alla guida della città più grande di questo paese è piuttosto preoccupante”, ha spiegato.
La vittoria alle primarie dà a Zohran Mamdani lo status di favorito alle elezioni per il sindaco di New York di novembre, dato che la città è una roccaforte democratica. Ma Cuomo potrebbe non aver detto l’ultima parola. L’ex governatore, che sta tentando un ritorno in politica quattro anni dopo le sue dimissioni a seguito di uno scandalo per molestie sessuali, non ha escluso la possibilità di candidarsi come indipendente.
L’attuale sindaco democratico, Eric Adams, ha deciso di non partecipare alle primarie del suo partito. Anche lui ha intenzione di candidarsi come indipendente, ma è accusato di essersi compromesso con l’amministrazione Trump in cambio della cancellazione delle accuse di corruzione contro di lui.