Il 24 giugno comincerà all’Aja, nei Paesi Bassi, un vertice della Nato che, sotto la pressione del presidente statunitense Donald Trump, sancirà un aumento senza precedenti della spesa militare dei paesi membri.

Il segretario generale dell’alleanza atlantica Mark Rutte ha definito il vertice “storico”, dopo i timori di un disimpegno statunitense in Europa.

Atteso all’Aja la sera del 24 giugno, Trump parteciperà a una cena di gala su invito del re dei Paesi Bassi Willem-Alexander.

L’Ucraina, ospite d’onore del vertice di Washington del 2024, sarà invece tenuta un po’ più in disparte.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj sarà presente all’Aja, ma non come partecipante ufficiale. Sarà anche lui ospite del re la sera del 24 giugno, dove forse avrà l’occasione di rivolgersi al presidente statunitense, che non aveva potuto incontrare la settimana scorsa al vertice del G7 in Canada.

Dal suo ritorno alla Casa Bianca Trump ha ripetutamente chiesto ai paesi europei e al Canada di dedicare almeno il 5 per cento del pil alla difesa.

Nelle scorse settimane i trentadue paesi membri hanno raggiunto un compromesso. Per rendere l’obiettivo più facile da raggiungere, il 5 per cento del pil includerà due tipi di spesa: il 3,5 per cento entro il 2032 per la spesa militare in senso stretto e l’1,5 per cento per tutte le spese legate alla sicurezza (protezione delle frontiere, sicurezza informatica, ecc.).

Anche se di fatto limitato al 3,5 per cento del pil, l’aumento della spesa militare è comunque notevole, pari a diverse centinaia di miliardi di euro, soprattutto considerando che molti paesi faticano già a raggiungere l’obiettivo attuale del 2 per cento.

La sera del 23 giugno il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che il Regno Unito s’impegnerà a raggiungere l’obiettivo del 5 per cento.

In un editoriale pubblicato lo stesso giorno sul Financial Times, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno sottolineato che l’Europa deve riarmarsi “non perché qualcuno ce lo chiede, ma perché lo dobbiamo ai nostri cittadini”.

I due leader hanno anche inviato un messaggio a Trump, invitandolo a mantenere il conflitto in Ucraina in cima all’agenda: “La principale fonte d’instabilità per l’Europa è la Russia”, e bisognerà quindi “aumentare la pressione” su Mosca, “anche con nuove sanzioni”, per arrivare a una tregua.

Il 23 giugno il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha affermato che la Spagna ha ottenuto una deroga dalla Nato riguardo all’obiettivo del 5 per cento, citando una lettera di Rutte.

Il segretario generale ha reagito ricordando che “la Nato non prevede clausole di esenzione”, ma concede una certa flessibilità agli stati membri, ed è questa che sarebbe stata accordata alla Spagna.