Il 26 maggio l’ex cancelliere conservatore Sebastian Kurz è stato assolto dalla corte d’appello di Vienna dopo che in primo grado era stato condannato a otto mesi di prigione con la condizionale per falsa testimonianza davanti a una commissione parlamentare.
“L’imputato è stato assolto perché non sussiste l’elemento oggettivo del reato di falsa testimonianza, in quanto aveva risposto correttamente e in modo completo alle domande dei deputati”, ha affermato la corte in un comunicato.
“Non aveva omesso alcun fatto rilevante”, ha aggiunto.
Kurz, diventato cancelliere ad appena 31 anni nel 2017, prima di dimettersi nel 2021, era stato riconosciuto colpevole alla fine del 2024 di aver mentito sulla nomina di un amico a capo di una holding pubblica, mentre lui sosteneva di non aver avuto alcun ruolo nella vicenda.
La condanna di Kurz, arrivata dopo che aveva lasciato la politica, è stata la prima in Austria per un ex cancelliere da più di trent’anni.
Secondo Otto Dietrich, l’avvocato di Kurz, il tribunale di primo grado non aveva “esaminato correttamente elementi essenziali”.
È stata invece confermata la condanna a sei mesi di prigione con la condizionale per il suo ex capo di gabinetto Bernhard Bonelli, anche lui perseguito per falsa testimonianza.
La sentenza d’appello è definitiva.
Appropriazione indebita
“L’assoluzione potrebbe indurre Kurz a tornare alla politica”, ha dichiarato all’Afp il politologo Thomas Hofer.
L’ex cancelliere non ha però ancora chiuso i conti con la giustizia.
È infatti sotto inchiesta per appropriazione indebita di fondi pubblici per commissionare sondaggi truccati e assicurarsi una copertura favorevole sui tabloid.
Dopo aver lasciato la politica, Kurz aveva moltiplicato lucrose collaborazioni internazionali nel settore privato, soprattutto in ambienti vicini all’ex presidente statunitense Donald Trump.
Aveva anche lanciato un’azienda di cibersicurezza con l’ex capo del gruppo israeliano Nso, che ha sviluppato il controverso spyware Pegasus.