L’Unione europea avvierà una revisione del suo accordo di associazione con Israele alla luce degli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza, ha annunciato il 20 maggio la responsabile della diplomazia europea Kaja Kallas.

“Una maggioranza di paesi membri chiede di verificare se Israele abbia violato l’articolo 2 dell’accordo”, ha dichiarato al termine di una riunione dei ministri degli esteri europei a Bruxelles. L’articolo 2 prevede il rispetto dei diritti umani.

Diciassette paesi, tra cui la Francia, si sono pronunciati a favore della revisione, ha affermato il ministro degli esteri francese Jean-Noël Barrot davanti all’assemblea nazionale a Parigi.

Spetterà ora alla Commissione europea avviare la revisione per verificare se Israele ha rispettato i diritti umani e i princìpi democratici, in conformità con l’articolo 2.

“Le relazioni tra le parti, come anche tutte le disposizioni dell’accordo, si basano sul rispetto dei diritti umani”, afferma l’articolo 2.

I Paesi Bassi e altri paesi europei avevano inviato una lettera a Kallas per chiedere la revisione dell’accordo, entrato in vigore nel 2000 per facilitare il dialogo politico e gli scambi commerciali tra le parti.

Negli ultimi giorni vari paesi dell’Unione europea avevano criticato il rafforzamento dell’offensiva militare israeliana a Gaza, dov’è in corso una catastrofe umanitaria. Dopo aver bloccato gli aiuti umanitari per più di due mesi, il 19 maggio il governo israeliano aveva autorizzato una ripresa limitata. Il 21 maggio, però, le Nazioni Unite hanno sottolineato che la distribuzione degli aiuti agli abitanti non è ancora cominciata.

“Personalmente non ho dubbi sul fatto che Israele abbia violato i diritti umani”, ha dichiarato il ministro degli esteri belga Maxime Prévot, aggiungendo però di non voler “anticipare la decisione della Commissione europea”.

Se quest’ultima dovesse stabilire che Israele ha violato l’articolo 2, l’accordo di associazione potrebbe essere sospeso, ha spiegato Prévot.

L’annuncio di Kallas “riflette una totale incomprensione della complessa realtà con cui Israele deve confrontarsi e incoraggia Hamas a mantenere le proprie posizioni”, ha reagito in serata il ministero degli esteri israeliano.

Il 20 maggio il Regno Unito aveva sospeso i negoziati per un accordo di libero scambio con Israele e convocato l’ambasciatrice israeliana Tzipi Hotovely, in risposta al rafforzamento dell’offensiva nella Striscia di Gaza.

Il ministero degli esteri britannico aveva inoltre annunciato delle sanzioni contro i coloni israeliani responsabili di violenze in Cisgiordania.