Una bambina di due anni, che era stata separata dai genitori venezuelani espulsi dagli Stati Uniti, è arrivata il 14 maggio a Caracas, dov’è stata accolta in pompa magna dal presidente Nicolás Maduro, che ha ringraziato il presidente statunitense Donald Trump.
“Benvenuta Maikelys”, ha dichiarato Cilia Flores, la moglie di Maduro, accogliendo la bambina all’aeroporto, secondo le immagini trasmesse dalla tv di stato. La bambina è stata rimpatriata dagli Stati Uniti insieme a 226 migranti.
È stata poi portata al palazzo presidenziale, dove l’aspettavano la madre e la nonna, oltre a Maduro.
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La bambina era stata separata dai genitori al suo arrivo negli Stati Uniti nel 2024, e affidata a una famiglia statunitense, secondo la madre, Yorelys Bernal Inciarte, 20 anni.
La donna era stata poi espulsa dagli Stati Uniti alla fine di aprile.
Secondo il governo di Caracas, il padre della bambina, Maiker Espinoza Escalona, è uno dei migranti venezuelani accusati da Washington di far parte della banda criminale Tren de Aragua ed espulsi verso una prigione di massima sicurezza in Salvador.
Alla fine di aprile il Venezuela aveva accusato le autorità statunitensi di aver “rapito” la bambina, mentre il dipartimento della sicurezza interna di Washington aveva affermato di aver agito per “proteggerla da genitori criminali”.
Secondo il dipartimento, la madre della bambina “è responsabile del reclutamento di giovani donne per il traffico di droga e la prostituzione”, mentre il padre “supervisiona omicidi, traffico di droga, sequestri, estorsioni e sfruttamento sessuale”. Bernal Inciarte sostiene che le accuse siano false.
“Devo ringraziare il presidente Donald Trump per quest’atto di umanità, che va oltre le nostre divergenze politiche”, ha dichiarato Maduro il 14 maggio.
Le relazioni diplomatiche tra Venezuela e Stati Uniti sono interrotte dal 2019. Washington non ha inoltre riconosciuto la vittoria di Maduro nelle presidenziali del luglio 2024, denunciando brogli.
“Spero che presto riusciremo a rimpatriare anche il padre di Maikelys e i 250 venezuelani detenuti in Salvador”, ha aggiunto il presidente venezuelano.
Dal mese di febbraio più di quattromila migranti sono stati rimpatriati in Venezuela nell’ambito di un piano di espulsioni di massa dell’amministrazione Trump. Una parte è arrivata dagli Stati Uniti e un’altra dal Messico.