La giunta militare al potere in Mali ha messo fuori legge il 13 maggio “i partiti e le associazioni che svolgono attività di natura politica”, secondo un decreto letto alla tv stato. La decisione era nell’aria da settimane.

Il giorno prima il consiglio nazionale di transizione, l’organo legislativo creato dalla giunta, aveva abrogato la legge che regola il funzionamento dei partiti, compiendo un primo passo formale verso il loro scioglimento.

Al momento dello scioglimento in Mali erano registrati circa trecento partiti.

“I partiti e le associazioni che svolgono attività di natura politica sono vietati su tutto il territorio nazionale”, afferma il decreto letto alla tv di stato da Mamani Nassiré, il ministro responsabile delle riforme.

“L’obiettivo è promuovere una vita politica più serena”, ha dichiarato Nassiré.

Lo scioglimento dei partiti è solo l’ultima di una serie di restrizioni delle libertà e dei diritti civili introdotte dalla giunta guidata da Assimi Goita, al potere dopo i due colpi di stato del 2020 e del 2021.

La giunta ha anche sospeso l’emittente tv francese Tv5 Monde “fino a nuovo ordine”, accusandola di mancanza d’imparzialità per un servizio su una manifestazione organizzata dall’opposizione.

Il 3 maggio centinaia di persone avevano partecipato a una manifestazione nella capitale Bamako, in un raro atto di protesta contro la giunta.

Consultazione nazionale

Alla fine di aprile una consultazione nazionale organizzata dal regime a Bamako, e boicottata dall’opposizione, aveva raccomandato l’abolizione dei partiti.

La consultazione aveva anche proposto di nominare Goita presidente per un mandato quinquennale rinnovabile, senza indire elezioni.

I partiti avevano reagito formando una coalizione e chiedendo “la fine della transizione politico-militare entro il 31 dicembre 2025, in vista di un rapido ritorno dell’ordine costituzionale”.

La giunta militare non ha rispettato la promessa di restituire il potere ai civili entro marzo del 2024.

Dal 2012 il Mali deve affrontare la violenza dei gruppi jihadisti legati ad Al Qaeda e allo Stato islamico.